Luci e ombre nella materia

14 giugno – 15 settembre 2019

Relais Monaco Country Hotel & Spa

Via Postumia, 63 Ponzano Veneto – TV

 

BETTY GOBBO

La materia diviene protagonista nelle opere di Betty Gobbo fin dalla sua formazione nella tradizione trevigiana, segnata dalla produzione plastica e ceramica di Arturo Martini.

Nella sua produzione domina la figura femminile elaborata secondo una ricerca che si spinge verso la sintesi formale delle masse e dei volumi.

Le figure sono modellate in argilla e impreziosite di luce e colore attraverso successive invetriature. Le ardite torsioni dei corpi esaltano i volumi, creando una forma dinamica che si sviluppa nello spazio circostante. A volte la materia viene scavata alleggerendo le masse e determinando ombre profonde e strutturali, parti integranti della forma plastica. Tale espediente nasce dall’indagine delle procedure tecniche che prevedono lo svuotamento della materia per alleggerire la massa di argilla e favorire i delicati passaggi della cottura. Tuttavia nell’opera di Betty Gobbo il gesto che penetra la forma viene esibito ed esaltato dal colore brillante degli smalti, delle cristalline e delle dorature. Così nella forma morbida e pura emerge la parte interiore e profonda che si carica di significato e acquista un valore simbolico.

L’artista sembra spingersi all’interno della figura guidata dalla volontà di coglierne l’intimo nucleo attorno al quale si sviluppa la dinamica armonia formale. La sintesi dei volumi sembra governata da un principio estetico che tende a superare il realismo contingente per giungere a un’elaborazione essenziale e originaria della forma.

Nei titoli, i nomi delle leggendarie nereidi rinviano a una classicità lontana in cui le immagini di Galatea, Teti, Dorite, Galene appaiono nel processo di nascita e metamorfosi.

Le torsioni dei busti e lo sviluppo in forme alate degli arti sembrano ricordare la loro mitica natura ancora legata alla forza creatrice dell’acqua. I volti appena accennati o a volte completamente coperti invitano a una riflessione sul valore emblematico della realtà interiore, esemplificata da uno sguardo che si piega su se stesso e si rivolge all’interno scavando nel profondo dell’anima alla ricerca del nucleo primario dell’esistenza.

Roberta Gubitosi